20 giugno 2006

Sono favorevole al progresso: è il cambiamento che non mi piace... (Mark Twain, 1835-1910)

Martedì scorso è mancata Agnese. Era una mia amica dai tempi dell'infanzia. Un male incurabile l'ha uccisa in pochi, pochissimi mesi. Viveva in un paesetto di montagna e aveva una risata contagiosa. Aveva due figli, l'ultima di soli 2 anni, il più grande forse di 11, e un marito con cui sembrava stare proprio bene, o così sembrava a chi, come me, li vedeva "da fuori". La vita non le aveva riservato solo momenti belli, ma lei aveva sempre reagito, spesso con un sorriso. Le piaceva ascoltare la musica e ballare, questa passione l'avevamo in comune.
Al funerale ha partecipato un sacchissimo di gente: la processione è partita dalla casa che per più di vent'anni è stata anche la mia e si è snodata per una quarantina di minuti lungo la valle, fino alla chiesa parrocchiale, vicino al cimitero. Questo procedere camminando lentamente lungo la strada, in mezzo ai miei amici più cari - U., P., e c'era anche G., appena più avanti -, costeggiando i prati fioriti nella brezza calda di Giugno, tra il profumo e i colori dei fiori, mi ha molto colpito. Mi è parso di sentire la piccola comunità della valle che si stringeva intorno alla famiglia e a se stessa, prendendosi con quella camminata un po' più di tempo per il commiato.
La chiesa era stipata al punto che non tutti hanno potuto entrarvi.

Agnese faceva il miglior salame al cioccolato che io abbia mai mangiato e che non voglio dimenticare mai.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ti sono vicina
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Grazie

Alessandro ha detto...

Prego, mi ha fatto piacere condividere questo ricordo con te.