27 giugno 2006

Saluti dalla Toscana assolata...

... da San Vincenzo, con l'Italia che vince ma non convince (come direbbero i bravi commentatori) e, finalmente, un po' di riposo.
A presto

PS Saluti anche dagli hooligans

24 giugno 2006

Saluti da Praga...

...città davvero meravigliosa, dalla quale sono appena tornato, dopo esserci stato 3 giorni per lavoro (anche).


Da domani si va' al mare, per una settimana. Si vota NO e poi si va' al mare. Non credo che scriverò sul blog. Ho bisogno di un po' di riposo e di un po' di tempo per pensare.
Questa settimana mi è successa una cosa terribile. Ho avuto un incidente con un ciclista. Andavo piano, ripartivo da uno stop. Me lo sono trovato addosso, sbucato da dietro l'albero che mi chiudeva la visuale, senza neanche avere il tempo di accorgermene. E' successo tutto in un attimo. E' stato orribile. Non riesco a smettere di pensarci.
Il giorno dopo, al pronto soccorso, non mi hanno neanche voluto dire cosa si era fatto. Questione di privacy. Privacy del cavolo. Spero davvero che stia bene e non si sia fatto niente.
A presto.

20 giugno 2006

Sono favorevole al progresso: è il cambiamento che non mi piace... (Mark Twain, 1835-1910)

Martedì scorso è mancata Agnese. Era una mia amica dai tempi dell'infanzia. Un male incurabile l'ha uccisa in pochi, pochissimi mesi. Viveva in un paesetto di montagna e aveva una risata contagiosa. Aveva due figli, l'ultima di soli 2 anni, il più grande forse di 11, e un marito con cui sembrava stare proprio bene, o così sembrava a chi, come me, li vedeva "da fuori". La vita non le aveva riservato solo momenti belli, ma lei aveva sempre reagito, spesso con un sorriso. Le piaceva ascoltare la musica e ballare, questa passione l'avevamo in comune.
Al funerale ha partecipato un sacchissimo di gente: la processione è partita dalla casa che per più di vent'anni è stata anche la mia e si è snodata per una quarantina di minuti lungo la valle, fino alla chiesa parrocchiale, vicino al cimitero. Questo procedere camminando lentamente lungo la strada, in mezzo ai miei amici più cari - U., P., e c'era anche G., appena più avanti -, costeggiando i prati fioriti nella brezza calda di Giugno, tra il profumo e i colori dei fiori, mi ha molto colpito. Mi è parso di sentire la piccola comunità della valle che si stringeva intorno alla famiglia e a se stessa, prendendosi con quella camminata un po' più di tempo per il commiato.
La chiesa era stipata al punto che non tutti hanno potuto entrarvi.

Agnese faceva il miglior salame al cioccolato che io abbia mai mangiato e che non voglio dimenticare mai.

19 giugno 2006

Un tranquillo fine settimana di inizio estate

Sabato in piscina, mattina e pomeriggio. La sera, partita schifosa alla Tv con l'amico M.
Domenica passeggiata in bicicletta e visita al museo delle Industrie di Saronno, molto piaciuto.

16 giugno 2006

Nuntio vobis gaudium magnum

HABEMUS WIRELESS LAN!!!
Incredibbile! Altro che dinosauri! Siamo i re del futuro!!

14 giugno 2006

Perché mi piace l’arte (una poesia, un quadro, una statua)

Mi piace la sintesi con la quale a volte riescono ad essere espressi con poche essenziali parole o tratti o gesti sentimenti complessi come l’amore, la solitudine, la felicità, il dolore, la passione, l’assenza.
Mi piace la capacità di alcune parole-tratti-gesti di evocare immagini e sensazioni, suoni, odori, sentimenti che giacciono seppelliti nelle profondità della mente, che però sa riconoscerle - o forse solo intuirle - non appena le ascolta, le vede, le sfiora.
Mi piace pensare che attraverso l’arte si possa riuscire ad imparare qualcosa di se stessi, pur riflettendo sull’esperienza – le parole, i tratti, i gesti – altrui. Forse dipende dal fatto che, guardando le cose con gli occhi di qualcun altro, poeta, pittore, scultore, riusciamo a vedere più in prospettiva anche noi stessi e le nostre storie personali.
Sono privo delle qualità (e della formazione) necessarie ad esprimere me stesso o la complessità di ciò che mi circonda attraverso queste forme d’arte, che così tanto mi colpiscono e mi affascinano, ma credo che questo non sia un buon motivo per rinunciare a cercare di capirci qualcosa.

Nella foto, “Paola, la colomba e il giocattolo” (1970) di Floriano Bodini (Gemonio 1933 - Milano 2005). Ciao Zio.


13 giugno 2006

del tuo corpo conosco ogni interstizio (Marco Berisso, 2002)

del tuo corpo conosco ogni interstizio,
e più vorrei conoscere, e toccare,
e tutto intero lo vorrei baciare,
destituendo d'un colpo il cilizio,
ma ai tuoi seni io non so dare un inizio,
tanto in tanto infinito mi scompare
il bacio, e farti ciò che vorrei fare
sarebbe oggi violare l'armistizio

delle anime candide, se ti entro
in corpo fino al cuore, e un nodo in gola
mi si allaccia, se vado fino in fondo
alle pareti, immagino sia un mondo
che si apre, o mi sembra, e sei tu sola,
con le tue gambe, e il resto, a far da centro

Da Annali (2002)

12 giugno 2006

Tra fine Maggio e inizio Giugno fioccano le feste scolastiche

Si comincia Giovedì 25 Maggio con l'Asilo di G.

Segue Sabato 27 la Scuola di M.

Per concludere con il picnic + caccia al tesoro della classe di M. Sabato 10 Giugno.


Poi, siccome il weekend era ancora lungo, abbiamo pensato di andare a vedere il nuovo acquario di Milano, davvero fantastico!

Per concludere con una visita veloce al Castello Sforzesco, già che c'eravamo, poi pranzo con i nonni e pomeriggio a festeggiare il compleanno dell'Alicina (3 anni).

Questi si, che sono fine settimana come si deve!

09 giugno 2006

forse non sarà sempre così (Cummings, 1923)

it may not always be so (...)

forse non sarà sempre così; e dico
se le tue labbra, che ho amato, dovessero toccare
quelle d'un altro, e le tue care salde dita serrare
il suo cuore, come il mio in tempi non lontani;
se i tuoi dolci capelli sul viso d'un altro dovessero posarsi
in quel silenzio che conosco, o quelle
parole grosse e contorte, di quando troppo dici,
tenere a bada dovessero lo spirito indifese;

se ciò fosse, dico, se ciò fosse-
tu del mio cuore, mandami una parolina;
e mi recherò da lui, e prendendogli le mani,
dirò, Accetta da me ogni felicità.
Poi girerò il volto, e udrò un uccello
terribilmente lontano cantare nelle sperdute lande.

Da "Tulips & Chimneys", 1923

Sotto, un quadro di Cummings dal titolo "Stormy Sunset".

07 giugno 2006

Aphaty: who cares?

E così, il mondo non è finito ieri. Che peccato. Pensare che mi ero messo la mia cravatta preferita, per l'occasione... Vabbè: speriamo almeno che la morte ci colga mentre siamo ancora vivi.

06 giugno 2006

Una moda che non passa mai: l’attesa spasmodica della fine del mondo

UNA MODA CHE NON PASSA MAI: L’ATTESA SPASMODICA DELLA FINE DEL MONDO
Anche il giorno dell’Anticristo diventa una festa e un grande affare
Da La Stampa, 6/6/2006
di Bruno Gambarotta

L’abbiamo aspettata tanto questa festa del 666 noi diavoli della Sezione Italiana dell’Inferno; l’abbiamo aspettata troppo a lungo e quando finalmente è arrivata siamo rimasti delusi. Più che una festa a me è sembrata una convention. Ha esordito il capo del personale: «La nostra è una grande famiglia, di quelle vere». Forse alludeva ai Pacs. Il mio vicino ha mormorato: «Quando tirano in ballo la famiglia, è segno che stanno per tirarti un bidone».E infatti il capo ha subito proseguito: «Come vi sarete accorti, in Italia non è più come ai tempi di Dante, quando la linea di divisione tra bene e male era rigida e ben visibile. Ora è diventata flessibile, perciò il nostro lavoro deve adeguarsi e diventare anch’esso flessibile. E’ impensabile che uno faccia il diavolo per tutta la vita, continuando a proporre alla clientela tentazioni che erano tali trent’anni fa e che adesso fanno solo ridere. Non fai in tempo a inventare una nuova trasgressione senza qualcuno non si affretti a regolamentarla. Gli italiani vogliono peccare garantendosi i contributi e la pensione e i governanti li assecondano. Un Paese che organizza notti bianche per famiglie con i bambini in carrozzella, dove la massima trasgressione è fare l’alba ascoltando Baricco che legge “La malora” di Fenoglio, quali chance può offrire a un diavolo che voglia fare il suo dovere? D’ora in avanti i diavoli saranno assunti con un contratto a tempo determinato e in base a un progetto, con la verifica periodica dei risultati conseguiti».Dobbiamo arginare la concorrenza dei diavoli cinesi - ha spiegato - abilissimi nel convincere i clienti a dotarsi di telefoni cellulari e a parlarci dentro per ore con la certezza di non essere intercettati. «Dobbiamo adeguarci ai nuovi stili di vita degli uomini o perire. Ricordatevi che l’Inferno non è l’Alitalia o la squadra della Lazio, noi possiamo anche fallire. Non voglio più che sulla scrivania del direttore commerciale arrivino contratti di acquisto di anime. Vendere l’anima al diavolo! Non sentite come suona ridicola questa frase? L’ultimo che ha provato a metterla in un romanzo è stato Thomas Mann nel “Doctor Faustus”, un libro che neanche Famiglia Cristiana riuscirebbe più a vendere». L’anima è un prodotto fuori mercato, come i dischi di vinile o le fotografie su pellicola.«Ditemi: quanto può valere l’anima di un arbitro di serie A? Meno della carta su cui è scritto il contratto. D’ora in avanti le anime non si comprano, si prendono in leasing e solo al termine del contratto, se hanno dato buona prova, si formalizza l’acquisto. Abbiamo i magazzini pieni di anime inservibili».E’ stata poi la volta del direttore marketing. Ha iniziato con una citazione da San Giovanni un po’ manipolata: «La bestia faceva sì che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il numero del suo nome. E tale cifra è 666». Il mio vicino ha mormorato: «Quando citano l’Apocalisse è segno che stanno per tirarti un bidone». E infatti, il direttore ha proseguito: «Il copyright sul marchio 666 è nostro e nessuno è autorizzato a usarlo, se non ci paga le adeguate royalties; può farlo anche in comode rate mensili, ma deve farlo in opere, gli italiani sono troppo bravi a farlo in pensieri e in omissioni».Il direttore ha proseguito illustrando la nuova linea di prodotti ispirati al 666. Forse sono troppo pessimista, ma ho l’impressione che anche qui non faremo molta strada. Il nostro target è costituito da persone semplici, diciamo pure sprovvedute, sembra una fatica sprecata andare a proporre dei libri. Unica eccezione «Il Codice da Vinci».Quanto al film che ne hanno derivato sarebbe già scomparso dagli schermi, se il Vaticano non gli dava una mano. Si vede che anche loro per dare la carica alla forza vendite hanno bisogno di avere dei nemici. Resta la musica rock con i suoi messaggi subliminali: è confezionata da ragazzetti rumorosi e confusionari, per i quali il 666 rappresenta l’ultima occasione per agguantare un brandello di notorietà. L’unico settore che può dare qualche soddisfazione è rappresentato dai ciondoli, dagli amuleti, dalle magliette, dai tatuaggi. E la festa? Chiederete voi. Dopo tanti discorsi c’è stata anche la festa ed è stata grandiosa. Cibi e bevande offerte dalla Comunità Europea, direttamente da Bruxelles. Cereali e frutta rigorosamente OGM, cioccolata confezionata con grassi di ogni genere, vino invecchiato con turaccioli triturati. Per fortuna ci sono loro a prendere sul serio l’impegno a fare del male.