23 marzo 2014

Il fine settimana ci è scivolato via, senza che nemmeno ce ne accorgessimo

Sabato, pranzo con Nonna Graziella, Zia Sme e Manu, che tanto per cambiare si è fatto male al collo giocando a basket. Sabato sera cena da Roadhouse, dove Marti non vuole farsi fotografare: peggio per lui, ce la facciamo io e Giac, la foto ricordo con mucca.
Domenica piena di compiti, purtroppo un po' come al solito. Settaggio del nuovo telefono di Giac, a cui piace molto Whatzzapp!Passeggiata pomeridiana fino a Porta Venezia, dove speravamo di visitare il famoso Albergo Diurno, disegnato nei sotterranei della città dall'Architetto Piero Portalupi e inaugurato nel 1925 (chiuso al pubblico dal 1985), in occasione delle Giornate di Primavera del FAI. 
Il Diurno è composto da 6 bagni di lusso e 30 promiscui con vasche da bagno e docce. Nel salone, in una parte separata, sono presenti gli spazi in cui venivano offerti il servizio di manicure, pedicure e parrucchiere. Ci sono, inoltre, gli ambienti in cui si trovavano le stirerie e il servizio di pulitura della biancheria. L’Albergo Diurno ha rappresentato per decenni, prima e dopo la guerra, un passaggio obbligato per coloro che arrivavano a Milano e avevano necessità di un momento di relax. Non solo: anche molti milanesi, che non possedevano i bagni nella propria abitazione, li frequentavano.
Purtroppo una coda chilometrica rendeva di fatto impossibile questa esperienza. Peccato, sarà per la prossima volta. 
E domani si ricomincia: un bacio a voi, ragazzi miei.

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