12 novembre 2008

Vorrei avere ancora almeno un cervello da esportare

Neuroscienziato di fama mondiale prende 1.600 € al mese

La fuga di cervelli dal Belpaese è solo la punta dell'iceberg dei problemi dell'università italiana. Malgrado tutto i talenti d'oro non mancano, come dimostrano i successi ottenuti da chi si è trasferito all'estero. Pier Francesco Ferrari, 39 anni, una moglie e tre figli, se fosse un talento del calcio come Ricardo Quaresma, potrebbe guadagnare 1.600 euro ogni 2 ore di lavoro, lui invece quella cifra se la suda in un mese. A riportare l'attenzione sul problema è il quotidiano Repubblica.

«Lavoro dalle 8.30 di mattina alle 19.30 di sera - precisa Francesco Ferrari, ricercatore neurologo - più qualche ora al computer la sera, dopo aver messo a letto i ragazzi. Che nostalgia, a Washington mi pagavano 100 mila dollari l´anno...».

«Il suo curriculum vitae - scrive la Repubblica - recita: neuroscienziato ed etologo al dipartimento di biologia evolutiva dell´Università di Parma, tra i massimi esperti mondiali negli studi sui neuroni specchio, 18 mesi di dottorato alla Tufts University di Boston, un anno a Washington a un progetto finanziato dal National Institute of Health a Washington, ricerche pubblicate sulle riviste più prestigiose del globo, Science compresa».

«Il paradosso di quest'Italia ingessata - fa notare il quotidiano - è l´incapacità di valorizzare il suo patrimonio di ricerca e, di conseguenza, lo svilimento del settore. Il Belpaese è la Cenerentola continentale per investimenti, spende per costruire il suo futuro solo l´1,1% del Pil contro il 2,5% della media Ocse. E se deve tagliare un po' di spese, come capita con questi chiari di luna, non si fa troppi scrupoli».

Fonte: La Repubblica, 12 novembre 2008, pag. 1, 40 e 41.

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