03 agosto 2008

Cybill Shepherd: chi era costei?

Cybill Lynne Shepherd (Memphis, Tennessee, 18 febbraio 1950) è un'attrice americana.



Ex modella e reginetta di bellezza (Miss Teenage Memphis 1966) ha percorso gli ultimi trent'anni nella storia del cinema e della televisione statunitense ed internazionale affrontando a viso aperto momenti di trionfo e cocenti delusioni.

Il suo debutto cinematografico a soli 22 anni in L'Ultimo spettacolo (The Last Picture Show) del famoso regista Peter Bogdanovich la lanciò come uno dei volti più freschi e promettenti del cinema degli anni settanta.


Partecipò quindi a film di spessore come Daisy Miller (1974) e Taxi Driver (1976), che la consacrò come sex symbol, ma, attaccata dalla critica specialmente per la sua vita personale, si trovò ben presto nuovamente nell'ombra. Il gradevole Il mistero della signora scomparsa (The Lady Vanishes) del 1979, rifacimento di un classico di Alfred Hitchcock, accanto ad Angela Lansbury ed Elliott Gould non le diede il rilancio sperato.

L'occasione venne dalla televisione nel 1985 quando, accanto all'allora misconosciuto Bruce Willis, impersonò una delle parti più amate dal pubblico americano ed internazionale degli anni ottanta, vestendo i panni di Miss Madelyn Hayes nella serie televisiva cult Moonlighting.



Il fascino platinato da diva degli anni cinquanta, la tempra, il carattere e le indiscusse doti artistiche della Shepherd le valsero ben due Golden Globe come miglior attrice in un serial TV, una nomination agli Emmy Awards ed una più forte consacrazione come membro dello star system hollywoodiano. Nondimeno il suo destino parve sempre più quello di accompagnare altri al successo che di goderne lei stessa. Dopo Jeff Bridges, Robert De Niro anche Bruce Willis vide aprirsi, più della sua partner, le porte della fama planetaria.


La stessa cosa si ripeté nel 1989, anno in cui girò accanto a Ryan O'Neal la commedia Uno strano caso (Chances Are) punto di partenza per l'oramai notissimo Robert Downey Jr. Qualche passo falso (il film targato Disney, Once upon a crime ed alcuni film drammatici per la tv) rischiò di segnarla nuovamente nonostante la partecipazione a pellicole impegnate come Alice (1990) di Woody Allen ed i suoi camei in The Muse accanto a Sharon Stone ed Erin Brockovich con Julia Roberts. Fu tuttavia ancora una volta la televisione a tributarle un nuovo trionfo: la sua interpretazione autobiografica ed autoironica di una star sulla cinquantina in cerca di riscatto in Cybill le permise infatti la conquista di un terzo Golden Globe (1995) a coronamento di una carriera contraddittoria quanto avvincente.

La carriera di Cybill Shepherd è sintomatica di quanto le vicende della vita privata possano influire sulla fortuna di un'attrice. La chiacchierata relazione con il regista Peter Bogdanovich che l'aveva lanciata, in modo folgorante, con L'ultimo spettacolo, e che l'aveva diretta in Daisy Miller e in Finalmente l'amore, le aliena le simpatie del pubblico americano e dell'industria cinematografica. Penalizzata in ruoli poco significativi, l'attrice tenta di ricostruirsi un'immagine lavorando nei teatri della provincia ed accettando perfino un ingaggio come cantante di night club. L'interpretazione in Taxi Driver le ridà qualche fiducia, ma è, inaspettatamente, la televisione a restituirle grande popolarità: la serie giallo-rosa Moonlighting a fianco di Bruce Willis ottiene un grosso successo e Cybill Shepherd si conferma attrice brillante e dotata. Peccato che le prove successive la vedano, inspiegabilmente, tornare lentamente nell'ombra.

Dimenticare che Cybill è anche una splendida cantante sarebbe imperdonabile. La ricetta di Mad About The Boy (1978), il suo disco più bello, si compone di ingredienti semplici ma genuini: un pugno di standard blasonati (Speak Low; I Can’t Get Started; It Never Entered My Mind), la magia di Jobim (Triste), la classe di Legrand (I’m Falling In Love Again) e una versione di This Masquerade da mettere in bacheca, accanto a quelle di Helen Reddy (I Am Woman) e dei Carpenters (Now & Then). Co-protagonista dell’album, “Sua Maestà” Stan Getz al sax tenore.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimi,

per cortesia e senza impegno nè fretta, mettete un link al mio sito (www.peninsula.eu) per la parte conclusiva del ritratto di Cibyll Shepherd, estratto di peso dalle mie pagine.

Ciao, grazie e complimenti per il vostro blog.

Bruno

Alessandro ha detto...

Grazie Bruno per la segnalazione. Io stesso avevo ripreso il tuo testo da un altro blog.
Grazie anche per la visita.

A.

Il link esteso è http://www.peninsula.eu/voices.htm