03 maggio 2006

LA SIRENA E IL DOGANIERE (Frammenti) - Garcia Lorca

LA SIRENA E IL DOGANIERE (Frammenti)

Il paesaggio scaleno di spuma e di olivi

ritaglia i suoi profili nella durezza celeste.

Profonda luce senza una grinza di nebbia si stira,

come una schiena rosa di un bagnante ignudo.

Ali di piuma e lino, navi aprono e galli.

Delfini in fila giocano a ponti rotti.

La luna della sera si distacca rotonda

e la casta collina offre rumori e balsami.

Sulla riva dell’acqua cantano i marinai,

canzoni di bambù e ritornelli di neve.

Errati planisferi rilucono nei loro occhi,

un Equatore senza fuoco e una Cina senz’aria.

Cornette di rame configgono i loro spilloni

nella mela rosa del cielo remoto…

Cornette di rame che i doganieri

intonano nella battaglia contro il mare e le sue genti.

La notte mascherata con una pelle di mulo

arriva dando spintoni alle barche latine.

La sembianza della grazia rimane piena d’ombra

e il mare perde pudore o virtù dorate.

O muse danzatrici, teneri rosei piedi

in belle trinità sull’erba morbida.

Le mie offerte accogliete dando all’aria delle cime

nove canti diversi e una sola parola.

Dai “Poemas sueltos”

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