17 gennaio 2006

Come per miracolo (Jacques Prévert)

Come per miracolo
Arance ai rami di un arancio
Come per miracolo
Un uomo viene avanti
Come per miracolo
Un piede innanzi all’altro per camminare
Come per miracolo
Una casa di pietra bianca
Dietro di lui è posta sulla terra
Come per miracolo
L’uomo si ferma ai piedi dell’arancio
Coglie un’arancia, la sbuccia e poi la mangia
Butta la buccia e sputa fuori i semi
Calmando come per miracolo
La sua gran sete del mattino
Come per miracolo
L’uomo sorride
Guardando il sole che si leva
E che splende
Come per miracolo
E l’uomo abbacinato se ne ritorna a casa
E ritrova come per miracolo
La sua donna addormentata
Meravigliato
Di vederla tanto giovane e bella
E come per miracolo
Nuda nel sole
La guarda
E come per miracolo lei si sveglia
E gli sorride
Come per miracolo lui l’accarezza
E come per miracolo lei si lascia accarezzare
Allora come per miracolo
Passano in cielo uccelli di passaggio
Che passano così
Come per miracolo
Degli uccelli di passaggio che vanno verso il mare
Altissimi volando
Sopra la casa di pietra
Dove l’uomo e la donna
Come per miracolo
Fanno l’amore
Uccelli di passaggio sorvolano il giardino
Dove come per miracolo l’arancio culla le sue arance
Nel vento del mattino
Spargendo come per miracolo la sua ombra sulla strada
Sulla strada dove un prete viene avanti
Con il naso nel breviario ed il breviario in mano
E il prete camminando sulla buccia d’arancia buttata dall’uomo
Scivola e cade
Come un prete che scivola su una buccia d’arancia e che cade su una strada
Un bel mattino.

Jacques Prévert (1900-1977)

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